Funzioni cognitive:
-Controllo di sé (riflettere sul proprio comportamento)
-denominazione (étiquetage)
Maestra: Oggi vorremmo proporvi un argomento che abbiamo, in parte, già affrontato. Cosa sarà questa cosa che avete già sperimentato in varie occasioni…anche con Camilla e di Dimitri….
- Leo: lo spirito di gruppo per caso?
- Erika: ….nel gioco della sedia vuota?
Maestra: la cosa nuova su cui oggi ci concentreremo è lo spirito di gruppo, che vogliamo definire ancora meglio. Nel gioco della sedia vuota cosa vi serve?
- Matteo S: che se ci vanno tutti si sbaglia, se ci va uno solo che è lontano, allora è più facile. Basta che non si avvicini il pinguino
- Jonathan: chi sarebbe il pinguino
- Sebastian: oggi non vengono Camilla e Dimitri
Maestra: e allora perché parliamo di loro e del gioco della sedia vuota
- Leo:… la determinazione per vincere?
Maestra: ci sei andato più vicino con lo spirito di gruppo
- Federico: Ma cos’è?!
- Leo: è quando stai insieme ai tuoi amici
- Erika: con la squadre
- Leo: senza lo spirito di gruppo non si può giocare
- Marzia: ma a cosa serve lo spirito di gruppo?
- Sebastiam: serve, tipo se vuoi fare un gioco e non usi lo spirito di gruppo rischi di perdere. Lavorare insieme
- Marzia: e impegnarci
Maestra: ma per fare tutti lo stesso lavoro?
- Coro: nooooooooooo
- Marzia: aiutarci
Maestra: e collaborare. Collaborare vuol dire aiutarci, consultarci….
Pensate la gioco della corda. Quella lunga per saltare. Cosa bisogna fare?
- Erika: la reggono uno di qua, uno di là, e quello nel mezzo salta
- Sebastian: i due che reggono la corda fanno le montagne
- Marzia: giocano
- Erika: e si divertono
Maestra: e collaborano?
- Marzia: uno dice “io tengo la corda” uno dice “io salto”…è questo collaborare
Maestra: ti devi mettere d’accordo da che parte girare?
- Matteo S: sì, sennò casca
- Leo: se uno va così e l’altro va cosà la corda si ferma. Se uno va in senso orario e l’altro in senso antiorario il bambino che è a mezz’aria casca perché la corda si ferma
Maestra: quindi i bambini che tengono la corda devono…
- collaborare
Maestra: si aiutano?
- Sì
Maestra: e nello stesso momento…mentre giocano, collaborano, si divertono…fanno la stessa esperienza, quindi condividono…. che cosa?
- Marzia: il gioco
- Elena: ma quei bambini che vogliono girare uno da una parte e uno dall’altra, perché non dicono “fermati”, se se ne accorgono, gli dicono “fermati, non saltare”
- Erika: hanno deciso le regole prima di giocare
Maestra: è meglio mettersi d’accordo prima, se però te ne accorgi dopo è importante che…
- Elena: …tu lo dica!
- Sebastian: vuol dire che lo dividono, sennò non di diverte nessuno
- Marzia: condividere vuol dire collaborare per il gioco
- Matteo F: condividere il gioco vuol dire fare …non ho le parole…
- Erika: condividere vuol dire decidere dove andare, di qua e di là
Maestra: pensiamo ora alla corda singola, quella che si usa per conto proprio. Facciamo che vogliamo divertirci a saltare con la corda ma ne abbiamo una sola, di quelle corte
- Sebastian: si fa uno alla volta
- Matteo F: eh….. ma se litigano?!?
- Sebastian: viene un adulto e li calma
- Matteo F: per calmarli! Non si possono calmare da soli bimbi se sono tutti arrabbiati
- Federico: prima salta uno, poi l’altro, poi l’altro…
- Gabriele M: e tutto finisce bene
Maestra: Federico ha detto che la corda la usa prima uno, poi l’altro….
- Federico: nell’ordine, se è arrivato prima lui lo fa prima lui….
Maestra: ma se siamo tutti qui?
- Federico: qualcuno non lo farà oggi, lo farà anche domani
Maestra: come pensi di fare? Tutti insieme, a spintoni…?
- Leo: e poi qualcuno si fa male!!!
- Federico: allora lo fa uno solo e gli altri aspettano
- Leo: e io poi si annoiano!
- Erika: ne compri una a ciascun bimbo
Maestra: siamo poveri. Abbiamo una corda sola e vogliamo saltare tutti, come possiamo fare?
- Marzia: lo fanno uno per volta
- Federico: nell’ordine
- Gabriele M: uno va, finisce, uno va finisce…
- Erika: fino a 10 salti, e poi quell’altro
- Federico: è pochino 10 salti!
- Leo: ne può fare anche 1200!
Maestra: e gli altri poi quanto aspettano?!?
- Sebastian: il numero di salti deve essere uguale
- Matteo F: uno si diverte di più, uno di meno
Maestra: Andrea, cosa viene condiviso in questo gioco dove abbiamo detto di saltare uno alla volta facendo sempre lo stesso numero di salti così tutti si divertono allo stesso modo?
- Andrea: la corda
Maestra: tutti d’accordo?
- Coro: sììììììììììì
Maestra: questa soluzione è quella ottimale?
- Matteo F: cosa vuol dire?
Maestra: la migliore.
- Matteo S: dobbiamo decidere il numero. Si fa 10 pari.
- Sebastian: non va deciso così! Prima di tutto si deve stare calmi. Poi decidere
- Federico: uno decide!
- Matteo S: 10 bastano
Maestra: come è meglio fare per decidere quanti salti ogni bambini dovrà fare?
- Federico: uno li decide e lo dice a tutti
Maestra: te 2 , te 3….
- Matteo S: sono pochissimi
- Marzia: secondo me stanno bene 10
Maestra: se io dico che oggi ogni bambino farà solo 2 salti…?
- Coro: nooooooooooooooooooo
- Matteo S: no, devono fare le votazioni e decidere il numero
- Federico: uno deve decidere per tutti!
Maestra: cosa vuol dire?
- Matteo S: dobbiamo essere d’accordo, non deve decidere uno solo, sennò non si divertono gli altri, si diverte solo chi l’ha deciso.
Maestra: uno è poco, 10 è tanto, ci dobbiamo decidere….
- Federico: ma quando vado dal mi’ nonno decido io il gioco
- Sebastian: ma perché te sei piccolo e i grandi fanno i favori
- Matteo S: Matteo F: perché i nonni...
- Sebastian: perché sono dolci
- Marzia: sono gentili
- Leo: sì!!!!!!!!!! ora i genitori sono cattivi e ‘gnoranti!!
- Sebastian: ma se ci brontolano!
- Leo: ti brontolano perchè l’hai combinata grossa
Maestra: Proviamo a decidere, tutti d’accordo, quanti salti potrebbe fare ognuno
- Matteo S: facciamo le votazioni
- Sebastian: 12
- Matteo S: no, 20
Maestra: io propongo 15
- Matteo S: vo-ta-zio-ni vo-ta-zio-ni!
- Marzia: uno dice “voglio giocare al gioco della corda” e lui dice “facciamo 10 salti” e se….
- Federico: io di più, 50
Maestra: ma se ti tocca per ultimo devi aspettare tantissimo
- Federico: ma io vado a giocare a un altro gioco
Maesrta: questo vuol, dire condividere?
- Coro: noooooooooooo
- Marzia: ENNE-O!
- Erika: se giochiamo a un gioco bisogna giocare a quel gioco, non che uno va a farne un altro
- Jonathan: se a uno un gioco non gli piace va a fare delle operazioni
Maestra: questo vuol dire collaborare?
- Jonathan: no, questa è una punizione
- Gabriele M: io non condivido le cose con il mio babbo
- Leo: perché?
- Gabriele M: perché ogni giorno va a comprare le sigarette al bar e non ha mai tempo
- Leo: a me succede delle volte che mia sorella non mi presta delle cose neanche quando gliele chiedo….e quando non gliele chiedo me le dà!
- Matteo F: io non condivido le mie cose con mio fratello piccolino. Una cosa è mia, il mio cappello…e mio fratello dice “questo è mio”. E il mio fratellino non vuole condividerle con me
- Marzia: è la stessa cosa con mia sorella, col Nintendo, lei mi dice “è mio”, e io le dico “ma te hai la PSP!”
- Matteo S: non è che si regala!
- Federico: tante volte io invito una mia amica, io le chiedo di prestarmi dei giocattoli e lei non me li presta, ma quando lei me li chiede io glieli presto…. ma lei me li ridà rotti
- Andrea: io non presto le mie cose a mia sorella perché me le rompe subito e poi non le guarda più, allora il mio babbo le deve sempre aggiustare
- Erika: io invece con le mie due sorelline presto tutte le cose e loro invece non me le prestano
- Matteo S: perché non capiscono il prestito, quando saranno grandi lo capiranno!
- Jonathan: io ho una sorella e le presto sempre il Nintendo 3D. Io le presto le cose e me le rompe subito e io dico “ora basta non te le presto più!”
- Erika: …..Noemi però a volte me le presta le cose.
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